Uno di questi documentari è "Tears of Gaza", diretto dall'attrice e regista norvegese Vibeke Lokkeberg, uscito nel 2010. Il documentario è un'opera acclamata a livello internazionale che approfondisce la realtà della brutale guerra di Israele contro Gaza nel 2008.
"Lacrime di Gaza" racconta gli eventi successivi all'operazione israeliana "Piombo Fuso", nota anche come "Massacro di Gaza". Questa battaglia ha avuto luogo tra il 2008 e il 2009. Dall'inizio di "Piombo Fuso", l'esercito israeliano e il governo egiziano impediscono ai giornalisti stranieri di entrare nella Striscia di Gaza. Questa decisione è stata presa per prevenire un altro disastro propagandistico contro Israele; il disastro vissuto dal regime israeliano per aver rilasciato giornalisti durante la guerra del 2006 contro Hezbollah.
In un’intervista al Tehran Times, Lokkeberg ha detto: “Ero curioso di scoprire cosa Israele stava cercando di nascondere ai giornalisti internazionali. Tuttavia, a nessun giornalista internazionale è stato permesso di coprire l’operazione “Piombo Fuso”.
"Lacrime di Gaza" racconta l'oppressione della Palestina attraverso la lente di alcuni bambini di Gaza. Quando il pubblico segue la narrazione del documentario, dal loro punto di vista, i crimini israeliani non possono più essere giustificati con parole come “incursione” e “autodifesa”.
Lokkeberg ha sottolineato di aver deciso di concentrarsi sui bambini e sulle donne lasciati soli dopo che i loro mariti e padri furono uccisi dai soldati dell'IDF.
"Tears of Gaza" è accompagnato da tre bambini di Gaza; Yahya (12 anni), Amira (14 anni) e Rasmia (11 anni). Ognuno di questi bambini racconta una parte dei terribili eventi vissuti a causa degli attacchi dell'esercito israeliano. Parlano anche dei loro sogni. Yahya vuole diventare un medico per poter curare le persone uccise dagli israeliani. Amira dice che vuole diventare avvocato per poter portare gli israeliani in tribunale per i crimini che hanno commesso.
"Volevo mostrare la vita quotidiana delle persone, vedere come affrontano sfide come cucinare in mezzo alle rovine con i loro figli, piangere sulla tomba del padre e condividere le loro storie con noi", ha detto il regista norvegese.
"Lacrime di Gaza" descrive in modo realistico e senza censura immagini strazianti e reali degli attacchi israeliani. Queste immagini incontaminate, mai viste prima sui media, hanno attirato l'attenzione dei giudici del Festival di Cannes. Tuttavia, il Los Angeles Times ha condannato Lokkeberg per "propaganda unilaterale" contro Israele.
Lokkeberg ha affermato che il suo obiettivo era quello di identificare il destino degli abitanti di Gaza in modo che si avvicinasse al pubblico. “Per far capire alla gente che è uguale a noi”.
“Il modo di raccontare la storia ti fa sentire che io, come regista, provo compassione per le vittime. Si 'sente' che sono occupati e vivono in un campo di concentramento”, ha osservato.
Lokkeberg ha spiegato il suo stile cinematografico: "Ho realizzato il film in modo diverso da un documentario classico. Ho usato la drammaturgia nello stesso modo in cui avrei fatto se stessi girando un film di finzione".
Nonostante l'opposizione, "Le lacrime di Gaza" ha ottenuto un notevole successo, ricevendo numerosi premi prestigiosi in vari festival cinematografici. Tra i riconoscimenti degni di nota figurano i riconoscimenti al 35° Toronto Film Festival e al 12° Resistance International Film Festival tenutosi in Iran. Il film è stato presentato anche nelle università e nei cinema normali, e il critico del New York Times lo ha descritto come il "miglior film contro la guerra" e un "must-see".
