Al-Qassam prende d'assalto il quartier generale israeliano mentre il nord di Gaza si trova ad affrontare una carneficina senza precedenti
Le Brigate Al-Qassam, ala militare del movimento di resistenza palestinese Hamas, hanno annunciato martedì sera il successo di un'operazione che ha preso di mira il centro di comando militare israeliano nel nord di Gaza.
Secondo le Brigate, i loro combattenti hanno lanciato un bombardamento anti-fortificazione del TPG contro il quartier generale vicino al campo di Jabaliya, uccidendo e ferendo soldati israeliani.
Dopo l'attacco, le forze di Al-Qassam affrontarono le truppe israeliane in un feroce combattimento, utilizzando mitragliatrici leggere e medie, provocando ulteriori vittime.
Nel corso di questo assalto, i combattenti della resistenza hanno osservato due elicotteri da evacuazione israeliani atterrare sul posto, evidenziando l'entità dei danni inflitti alle forze israeliane.
Questo quartier generale, dotato di telecamere 'Lotus' all'avanguardia con una portata di 45 chilometri, ha avuto un ruolo centrale nelle operazioni di Israele nel nord di Gaza, dove la brutale violenza contro i civili palestinesi è aumentata in modo drammatico.
Esecuzioni sul campo
Nel frattempo, resoconti dei media palestinesi e resoconti di testimoni oculari hanno rivelato scene orribili di forze israeliane che commettono “esecuzioni sul campo” e attacchi di cecchini contro i civili nella Striscia di Gaza settentrionale.
Al-Jazeera ha trasmesso un video straziante che mostra soldati israeliani mentre giustiziano un bambino a Jabaliya Al-Balad, mentre altri filmati da Beit Lahia documentano simili esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di cecchini israeliani.
Questi atti fanno parte di una più ampia campagna di terrore scatenata a Gaza da quando Israele ha lanciato l'invasione il 5 ottobre, con il pretesto di indebolire Hamas.
I bombardamenti e le invasioni hanno trasformato zone densamente popolate come Jabaliya in scene di carneficina, con decine di cadaveri abbandonati nelle strade a causa del blocco in corso da parte di Israele, che ha anche impedito alle équipe mediche e ai giornalisti di raggiungere le vittime.
Situazione umanitaria catastrofica
La situazione umanitaria a Gaza continua a peggiorare.
Secondo le testimonianze raccolte dall'Osservatorio euromediterraneo per i diritti umani con sede a Ginevra, le scuole trasformate in rifugi per decine di migliaia di civili sono state trasformate in luoghi di esecuzione dalle forze israeliane.
Secondo quanto riferito, l'esercito israeliano ha eseguito queste esecuzioni senza alcuna provocazione, uccidendo a colpi di arma da fuoco i civili rimasti intrappolati nelle scuole assediate.
Le forze israeliane hanno inoltre arrestato e trattenuto oltre 200 persone nella zona di Jabalia, bollandole come terroristi, nell'ambito della loro campagna per svuotare la Striscia di Gaza settentrionale della sua popolazione.
La brutale operazione militare ha costretto allo sfollamento innumerevoli famiglie, molte delle quali sono fuggite dalle loro case sotto i pesanti bombardamenti, senza un posto sicuro dove rifugiarsi.
Gli ospedali nel nord di Gaza sono sull'orlo del collasso: gli ospedali Kamal Adwan e Al-Awda sono circondati dalle forze israeliane, mentre l'ospedale indonesiano è stato costretto a chiudere dopo che le strade vicine sono state bombardate.
I tentativi di evacuare i feriti o di recuperare i morti si sono scontrati con il fuoco dell'artiglieria e la distruzione di infrastrutture critiche ha spinto i servizi medici di Gaza sull'orlo del fallimento.
Le squadre di protezione civile a Gaza sono rimaste impotenti: il loro unico veicolo antincendio nel nord di Gaza è stato distrutto dal fuoco dei carri armati israeliani.
Il portavoce della Protezione civile, Mahmoud Basal, ha descritto la situazione a Jabaliya come catastrofica, con le forze israeliane che distruggono sistematicamente blocchi residenziali e prendono di mira i rifugi pieni di civili in aree come Beit Lahia.
Genocidio in corso
Violando una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato, Israele si è scontrato con la condanna internazionale per la sua continua e brutale offensiva su Gaza.
Attualmente sotto processo davanti alla Corte internazionale di giustizia per genocidio contro i palestinesi, Israele sta conducendo una guerra devastante contro Gaza dal 7 ottobre.
Secondo il Ministero della Salute di Gaza, 42.847 palestinesi sono stati uccisi e 100.544 sono rimasti feriti nel genocidio in corso a Gaza da parte di Israele a partire dal 7 ottobre 2023.
Inoltre, almeno 11.000 persone risultano disperse, presumibilmente morte sotto le macerie delle loro case in tutta la Striscia.
Israele afferma che 1.200 soldati e civili sono stati uccisi durante l'operazione Al-Aqsa Flood del 7 ottobre. I media israeliani hanno pubblicato resoconti che suggeriscono che molti israeliani sono stati uccisi quel giorno dal "fuoco amico".
Le organizzazioni palestinesi e internazionali affermano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.
La guerra israeliana ha provocato una grave carestia, soprattutto nel nord di Gaza, con conseguente morte di molti palestinesi, soprattutto bambini.
L'aggressione israeliana ha anche provocato lo sfollamento forzato di quasi due milioni di persone da tutta la Striscia di Gaza, con la stragrande maggioranza degli sfollati costretti a trasferirsi nella densamente popolata città meridionale di Rafah, vicino al confine con l'Egitto, in quello che è diventato il più grande esodo di massa della Palestina dalla Nakba del 1948.
Più avanti nel corso della guerra, centinaia di migliaia di palestinesi cominciarono a spostarsi dal sud verso il centro di Gaza, alla continua ricerca di sicurezza.