Israele bombarda l'ufficio stampa di Al-Mayadeen, uccide giornalisti e accusa falsamente altri di terrorism
Negli ultimi giorni, questa aggressione ha preso di mira direttamente i media critici nei confronti delle invasioni di Gaza e del Libano.
La guerra regionale di Israele è stata la più mortale per i giornalisti nella storia registrata, poiché i reporter sono stati bersagli diretti della loro aggressione e persino etichettati falsamente come combattenti.
Negli ultimi giorni, questa aggressione ha preso di mira direttamente i media critici nei confronti delle invasioni di Gaza e del Libano.
Mercoledì il regime israeliano ha bombardato un ufficio utilizzato da Al-Mayadeen News nel quartiere Jnah della capitale libanese, Beirut.
Nonostante l'emittente avesse evacuato in anticipo l'ufficio, l'attacco ha provocato un morto e il ferimento di altre cinque persone, tra cui un bambino, ha affermato il Ministero della Salute libanese.
Nel novembre 2023, attacchi aerei israeliani hanno preso di mira e ucciso due giornalisti di Al-Mayadeen, la corrispondente Farah Omar e il cameraman Rabih Me'mari, mentre riferivano sugli sviluppi nel Libano meridionale.
L'agenzia di stampa è stata fondata nel 2012, principalmente con l'aiuto di ex giornalisti di Al-Jazeera Arabic, insoddisfatti della copertura mediatica della guerra in Siria.
Da allora, la piattaforma è stata ripetutamente presa di mira a causa della sua copertura costantemente favorevole alla causa palestinese, più specificamente all'Asse regionale della Resistenza che si oppone all'imperialismo statunitense e israeliano.
ome Al-Jazeera, anche Al-Mayadeen è stata bandita da Israele e accusata di essere affiliata al "terrorismo". Tuttavia, il divieto di Al-Mayadeen è in vigore da più tempo di quello di Al-Jazeera, a partire da novembre dell'anno scorso.
Lo stesso giorno in cui l'ufficio di Al-Mayadeen è stato bombardato a Beirut, sei giornalisti di Al-Jazeera di stanza a Gaza sono stati accusati da Israele di essere affiliati ad Hamas e alla Jihad islamica palestinese (PIJ), prendendo così di mira le loro teste.
I due giornalisti più in vista accusati di essere "terroristi" da Israele sono stati Anas Al-Sharif e Hussam Shabat, entrambi di base nella parte settentrionale di Gaza. Gli israeliani non hanno fornito alcuna prova per le loro stravaganti affermazioni.
Mentre gli attuali membri del governo israeliano condividevano le accuse contro i giornalisti di Al-Jazeera, lo stesso facevano anche i membri dell'opposizione israeliana.
In particolare, l'ex primo ministro israeliano Naftali Bennet ha accusato i sei giornalisti di essere "terroristi", lo stesso uomo che aveva utilizzato un video casuale per affermare che i combattenti del PIJ avevano ucciso la veterana giornalista di Al-Jazeera, Shireen Abu Akleh, nel 2022.
Un soldato israeliano aveva ucciso Shireen Abu Akleh nel campo profughi di Jenin con un colpo preciso alla testa, cosa che era chiara fin dall'inizio, eppure Bennet ha continuato a sostenere che in realtà erano stati dei palestinesi a spararle.
Il video a cui si riferiva è stato smentito più tardi quel giorno dal principale gruppo israeliano per i diritti umani B'Tselem. Nonostante ciò, in qualità di Primo Ministro, Naftali Bennet non si è mai scusato per aver mentito pubblicamente e si è rifiutato di perseguire l'assassino di Shireen Abu Akleh.
Giovedì mattina, Israele ha bombardato anche una postazione stampa nella città di Hasbaiyya, nel Libano meridionale, uccidendo due giornalisti di Al-Mayadeen, il cameraman Ghassan Najjar e l'ingegnere radiotelevisivo Mohammad Rida, oltre ad aver ucciso l'operatore di ripresa di Al-Manar, Wissam Qassim.
I media aziendali occidentali, tra cui anche il quotidiano The Guardian, hanno descritto l'attacco come l'uccisione di giornalisti di "stazioni televisive affiliate a Hezbollah".
Ciò nonostante i giornalisti di Sky News, TRT, Al-Jazeera, Al-Jadeed, Al-Qahera e di altre emittenti, erano tutti di stanza nella stessa struttura, nella quale erano parcheggiati veicoli con la scritta “PRESS” scritta sopra.
Durante l'anno passato, Israele ha assassinato almeno 177 giornalisti a Gaza, 11 in Libano e uno in Siria. Questo è senza precedenti nella storia documentata della guerra.