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| I nodi vengono al pettine: la posizione filo-israeliana dei democratici si ritorce contro alle elezioni presidenziali |
TEHERAN - I democratici hanno subito un'umiliante sconfitta nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, a seguito del loro incrollabile sostegno alla brutale guerra di Israele contro la Striscia di Gaza.
L'ex presidente Donald Trump è uscito vincitore dalle elezioni tenutesi martedì contro la sua rivale democratica, la vicepresidente Kamala Harris.
Trump ha fatto un ritorno storico quattro anni dopo aver lasciato la Casa Bianca, in seguito al suo tentativo di ribaltare le elezioni del 2020 per mantenersi al potere. Il tutto è culminato nell'attacco della folla dei suoi sostenitori al Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021.
Da allora, il miliardario magnate immobiliare ha dovuto affrontare due impeachment presidenziali, condanne penali e molte altre accuse penali.
La vittoria di Trump significa che non ha pagato alcuna conseguenza elettorale per il suo tentativo di ribaltare il risultato delle precedenti elezioni presidenziali.
Discorso della vittoria
Trump, ex star dei reality, ha dichiarato la vittoria alle elezioni presidenziali poche ore prima di essere confermato vincitore.
Mercoledì mattina, nel suo resort di Mar-a-Lago, Trump ha promesso di realizzare un'economia forte e prospera, dopo che milioni di suoi elettori si sono rivolti a lui per la frustrazione dovuta agli alti prezzi di cibo e alloggi.
"Voglio ringraziare il popolo americano per lo straordinario onore di essere stato eletto 47° e 45° presidente", ha detto Trump.
Il 78enne ha aggiunto: "Questa sarà davvero l'età dell'oro dell'America".
Trump è il secondo presidente a ricoprire mandati non consecutivi, dopo Grover Cleveland alla fine del 1800.
Trump ha sconfitto Harris dopo quella che era stata prevista come una lotta testa a testa.
Per la seconda volta ha sfidato le aspirazioni di milioni di americani ad avere una presidente donna, dopo la sconfitta di Hillary Clinton nel 2016.
Da quando è entrata in corsa alla fine di luglio, Harris aveva mantenuto un piccolo vantaggio su Trump nelle medie dei sondaggi nazionali.
Inizialmente le elezioni erano una rivincita del 2020 tra il presidente in carica Joe Biden e Trump. Ma sono state capovolte a luglio quando Biden ha concluso la sua campagna e ha appoggiato il suo vicepresidente.
Come Trump, Harris aveva delineato il suo piano per “costruire un’economia in cui abbassiamo il costo della vita”.
Washington fa la guerra
Ciononostante, nel mezzo della crisi del costo della vita e dell'elevata inflazione, gli Stati Uniti spendono i soldi dei contribuenti in avventure militari oltre i propri confini.
Trump ha giurato di porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia poco dopo aver preso il potere. Gli Stati Uniti hanno speso decine di miliardi di dollari in questa guerra, ma non sono riusciti a indebolire la Russia. Nel frattempo, la crescente crisi energetica derivante dal conflitto ha avuto un impatto pesante sui cittadini americani ed europei.
Sia i repubblicani che i democratici volevano mettere Russia e Ucraina l'una contro l'altra. Ma Trump, per conto di alcuni repubblicani, ora sta giocando al gioco delle accuse.
Gli elettori di Dearborn, nel Michigan, la città a maggioranza arabo-americana degli Stati Uniti, hanno voltato le spalle ad Harris a causa del suo sostegno alla guerra di Israele contro Gaza.Anche gli americani sono stufi del fatto che gli USA spendano i soldi dei contribuenti per la macchina da guerra di Israele nell'Asia occidentale.
Da quando Israele ha lanciato la guerra a Gaza nell'ottobre 2023, gli Stati Uniti hanno speso una cifra record di circa 18 miliardi di dollari in aiuti militari al regime del Primo Ministro Benjamin Netanyahu. L'assalto ha finora causato la morte di oltre 43.400 palestinesi a Gaza.
Israele ha inoltre ucciso circa 3.000 persone in Libano, nel corso di scontri a fuoco con il movimento di resistenza Hezbollah dall'ottobre dell'anno scorso e durante la massiccia campagna di bombardamenti contro la nazione mediterranea iniziata più di un mese fa.
Biden e Harris hanno gettato tutto il loro peso dietro la guerra genocida israeliana a Gaza e i brutali attacchi in Libano. Ma Israele non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi, che includono principalmente l'eliminazione dei movimenti di resistenza di Hezbollah e Hamas.
Condanna dei crimini
Nel corso della guerra di Gaza, in tutti gli Stati Uniti si sono svolte enormi proteste contro la guerra.
I manifestanti americani hanno denunciato l'amministrazione Biden per aver sostenuto Israele e armato il regime.
Prima del ritiro di Biden dalla corsa alla presidenza, i manifestanti di alcuni stati indecisi lo avevano soprannominato "Genocide Joe" per la sua complicità nella carneficina israeliana a Gaza.
A marzo, un attivista filo-Palestinese ha interrotto il discorso della campagna elettorale di Biden ad Atlanta.
"Sei un dittatore, Genocide Joe... Decine di migliaia di palestinesi sono morti. I bambini stanno morendo", ha urlato l'attivista.
Era ovvio che gli elettori arabo-americani, che avevano avuto un ruolo chiave nel determinare l'esito delle elezioni presidenziali, avrebbero voltato le spalle ai democratici nonostante il loro incrollabile sostegno a Israele.
Nelle primarie democratiche, in particolare nel Super Tuesday, un numero significativo di persone, tra cui elettori arabi e musulmani che hanno aiutato Biden a battere Trump nelle elezioni del 2020, hanno contrassegnato la propria scheda come "non impegnata".
Harris sta ora affrontando le conseguenze del fallimento dell'amministrazione statunitense nel fermare gli attacchi barbarici israeliani. Ha sostenuto le aggressive operazioni militari di Israele a Gaza e in Libano, allineandosi alla narrazione del regime secondo cui questi attacchi prendono di mira le posizioni di Hamas e Hezbollah.
Vergogna assoluta
La città di Dearborn, Michigan, è la più grande città a maggioranza arabo-americana degli Stati Uniti. In un rimprovero alla gestione da parte dell'amministrazione Biden dell'assalto di Israele a Gaza e al Libano, i suoi residenti si sono schierati a favore di Trump.
Harris ha subito una sconfitta umiliante a Dearborn perché nel 2020 Biden aveva vinto la città con il 74,2% dei voti, rispetto al 24,2% di Trump.
Trump si era impegnato a porre fine al conflitto di Gaza; tuttavia, è evidente che il suo intento primario era quello di indebolire il sostegno degli elettori a Harris.
Harris e Trump sono solo due facce della stessa medaglia. A nessuno dei due importerà un fico secco delle vite dei palestinesi e dei libanesi che vengono massacrati dal regime israeliano. La sconfitta di Harris indica solo che gli americani hanno cercato di esprimere la loro frustrazione per il sostegno dell'amministrazione statunitense a Israele.