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| l'ayatollah Seyyed Ali Khamenei |
Rivolgendosi mercoledì a un vasto raduno presso l'Imam Khomeini Hussainiyah di Teheran, il leader della rivoluzione islamica, l'ayatollah Seyyed Ali Khamenei, ha parlato dei recenti eventi regionali, concentrandosi sulla situazione in Siria.
Durante l'incontro, il Leader ha elaborato i diversi livelli di eventi che si stanno svolgendo in Siria, evidenziando il chiaro ruolo di un paese vicino alla Siria. "Tuttavia, i principali architetti, cospiratori e la sala di controllo sono negli Stati Uniti e nel regime sionista", ha affermato.
L'ayatollah Khamenei ha descritto le azioni dei sionisti e degli Stati Uniti nei recenti eventi in Siria come una delle indicazioni. "Se non sono stati gli architetti degli eventi in Siria, perché non sono rimasti in silenzio come altri paesi? Bombardando centinaia di centri infrastrutturali, aeroporti, centri di ricerca, centri di formazione per scienziati e altre località in Siria, hanno praticamente interferito negli eventi in corso", ha affermato.
Il Leader ha accennato alla dichiarazione ufficiale degli Stati Uniti di aver attaccato 75 località in Siria nei primi due giorni degli incidenti. "Oltre a colpire centinaia di località, i sionisti hanno occupato i territori siriani e hanno avanzato i loro carri armati verso Damasco. Inoltre, mentre gli Stati Uniti mostrano una straordinaria sensibilità anche per i più piccoli incidenti di confine in altri paesi, non solo si sono astenuti dal protestare, ma hanno anche offerto assistenza", ha sottolineato.
Ampliando le prove aggiuntive del coinvolgimento degli Stati Uniti e dei sionisti negli affari siriani, ha affermato: "Negli ultimi giorni, c'era l'intenzione di inviare aiuti e rifornimenti ai cittadini di una regione in Siria, in particolare Zainabiyah. Tuttavia, le forze sioniste hanno ostacolato tutte le rotte terrestri. Gli aerei americani e sionisti hanno condotto voli estesi, impedendo di fatto che questi rifornimenti di aiuti venissero trasportati per via aerea", ha spiegato.
Il futuro della Siria e della regione
L'ayatollah Khamenei ha descritto gli obiettivi degli invasori che cercano di impadronirsi dei territori siriani da nord e da sud come diversi. Ha aggiunto che tra questi, gli Stati Uniti stanno cercando di rafforzare la propria posizione. Tuttavia, il tempo mostrerà che nessuno di loro raggiungerà i propri obiettivi e, senza dubbio, le aree occupate in Siria saranno liberate dalla coraggiosa gioventù siriana.
Nel delineare la futura traiettoria degli sviluppi regionali, il Leader ha affermato: "Le Potenze Arroganti credono erroneamente che il Fronte della Resistenza si sia indebolito in seguito alla caduta del governo siriano pro-Resistenza. Tuttavia, si sbagliano di grosso; perché fondamentalmente fraintendono la natura della Resistenza e del Fronte della Resistenza".
Ha caratterizzato la Resistenza non come una struttura tangibile suscettibile di rottura o crollo, ma piuttosto come una fede profonda, un'ideologia distinta, una scuola di fede e un impegno sentito. Ha inoltre sottolineato che per questo motivo, la Resistenza diventa più forte contro le pressioni che affronta e la motivazione dei suoi individui ed elementi si intensifica e si espande quando si assiste alla malevolenza.
In questo contesto, l'Ayatollah Khamenei, riferendosi agli eventi in Libano, ha osservato: "Il peso delle calamità e la perdita di Sayyid Hassan Nasrallah sono stati davvero profondi. Tuttavia, la forza e la determinazione di Hezbollah si sono solo intensificate. Di conseguenza, il nemico ha cercato un cessate il fuoco dopo aver assistito a questa realtà".
Riflettendo sulle atrocità senza precedenti commesse dal regime sionista a Gaza e sul martirio di personaggi di spicco come Yahya Sinwar, il Leader ha affermato: "Il nemico pensava che la gente di Gaza si sarebbe ribellata ad Hamas durante i bombardamenti. Tuttavia, è accaduto il contrario. La gente è diventata più favorevole ad Hamas, alla Jihad islamica e ad altri gruppi di resistenza palestinese che mai prima".
Sottolineando che la resistenza diffusa nell'intera regione sarà il risultato inevitabile delle pressioni e dei crimini del nemico, ha aggiunto: "Quell'analista ignorante e disinformato che crede che questi eventi indeboliranno l'Iran dovrebbe capire che l'Iran è forte e potente e diventerà ancora più potente".
"La resistenza ha radici profonde in tutta la regione"
L'ayatollah Khamenei ha descritto la resistenza come una realtà profondamente radicata nella fede e nelle convinzioni delle nazioni. "La fede nella Resistenza negli ultimi mesi ha portato a un sostegno entusiasta da parte delle nazioni della regione - e, in un certo senso, delle nazioni del mondo - per la Palestina e a espressioni di odio verso i sionisti", ha affermato.
Sottolineando che sono trascorsi più di 75 anni dall'occupazione della Palestina, il Leader della Rivoluzione Islamica ha affermato: "Questa questione avrebbe potuto essere dimenticata durante questo lungo periodo, ma oggi la fermezza dei palestinesi e delle nazioni della regione riguardo alla questione della Palestina è dieci volte più forte di quanto non fosse al momento dell'usurpazione di questa terra".
Ha detto che l'allineamento con il regime sionista è una linea rossa per le nazioni. Rivolgendosi ai sionisti e ai loro complici, ha aggiunto che la tradizione divina afferma che i crimini non portano alla vittoria. "Oggi, questa tradizione divina e questa esperienza storica si stanno ripetendo a Gaza, in Cisgiordania e in Libano", ha aggiunto.
L'ayatollah Khamenei ha anche fatto riferimento alla presenza dell'Iran in Siria negli ultimi anni, spiegando: "Prima della nostra assistenza al governo siriano, durante il periodo critico della Sacra Difesa, quando tutti lavoravano a favore di Saddam [Hussein] e contro di noi, il governo siriano ha fornito assistenza vitale all'Iran bloccando l'oleodotto dall'Iraq al Mediterraneo, privando Saddam delle sue entrate".
"La presenza dell'Iran in Siria era necessaria per combattere efficacemente Daesh"
Il leader della Rivoluzione islamica ha citato la lotta contro il gruppo terroristico Daesh come un'altra ragione della presenza di giovani iraniani e di alcuni comandanti iraniani in Siria e Iraq. "Daesh era una bomba di insicurezza e il loro obiettivo era destabilizzare Siria e Iraq, seguito dall'entrare in Iran e fare del nostro paese il loro obiettivo finale", ha aggiunto.
Il leader della rivoluzione islamica ha chiarito che la guerra doveva essere combattuta principalmente dall'esercito siriano. Ha sostenuto che le forze Basij di altri paesi potevano partecipare alla guerra solo insieme all'esercito siriano. "Tuttavia, se l'esercito mostra debolezza e mancanza di determinazione, le forze Basij non possono avere successo. Sfortunatamente, questo è ciò che è successo in Siria", ha aggiunto.
Ha inoltre affermato che la presenza in qualsiasi paese richiede l'accordo e la cooperazione del governo di quel paese "proprio come eravamo presenti in Iraq e Siria su richiesta dei loro governi". Senza tale richiesta, ha continuato l'Ayatollah Khamenei, la strada per assistere quel governo è chiusa e nessun aiuto sarà possibile.
"La situazione attuale e le difficoltà in Siria sono il risultato della debolezza e del declino dello spirito di resistenza e della fermezza mostrati dall'esercito siriano", ha sostenuto.
Il leader della Rivoluzione islamica ha espresso fiducia che la coraggiosa gioventù della Siria si solleverà e, con fermezza e persino facendo sacrifici, supererà questa situazione, proprio come "la coraggiosa gioventù dell'Iraq, dopo l'occupazione statunitense, è riuscita - con l'aiuto, l'organizzazione e la guida del nostro caro martire [il tenente generale Qassem Soleimani] - a espellere il nemico dalle loro case e dalle loro strade".
La Siria era stata avvertita prima dell'insurrezione terroristica
Nel discutere le lezioni da imparare dagli eventi che si stanno svolgendo in Siria, ha detto che la prima lezione è di non essere incuranti del nemico. "In Siria, il nemico ha agito rapidamente, ma il [governo siriano] avrebbe dovuto prevederlo e impedirlo in anticipo. Il nostro apparato di intelligence aveva trasmesso rapporti di avvertimento ai funzionari siriani mesi prima di questi eventi", ha osservato.
L'ayatollah Khamenei ha anche affermato che la Repubblica islamica ha sopportato anche eventi difficili nei 46 anni dalla Rivoluzione islamica, ma non è mai caduta in passività per un solo momento. Nel concludere le sue osservazioni, il Leader ha descritto la nazione iraniana come preparata e pronta all'azione, sottolineando: "Per grazia di Dio, il sionismo e i suoi malevoli complici occidentali saranno sradicati da questa regione".